ANFITEATRO FLAVIO (COLOSSEO)
Celebre in tutto il mondo e simbolo, insieme alla lupa, della città di Roma, il Colosseo è così chiamato per il colosso in bronzo dorato che Nerone fece costruire in sua effige: il vero nome del monumento è anfiteatro Flavio. Costruito sotto Vespasiano, fu inaugurato nell'anno 80 da Tito; la facciata è alta 50 metri, l'arena interna ellittica misura 86x54 metri; l'anfiteatro poteva ospitare 50.000 spettatori, ed era coperto da un enorme telo (velarium) per riparare il pubblico dal sole. Numerosi spettatori assistevano ai combattimenti tra gladiatori (munera), di cui i Reziari combattevano con reti e tridenti, i Sanniti con la spada corta, i Traci con scudo e gladio; c'erano poi le lotte con le belve feroci (venationes) e i martiri dei cristiani prima che Costantino, nel 313, la rendesse religione ufficiale dell'impero. Sembra anche che l'arena venisse allagata per simulare battaglie navali. Numerosi rifacimenti si susseguirono nel tempo, anche a seguito di incendi, terremoti ed allagamenti, fino al termine della sua utilizzazione durante il regno di Teodorico, nel VI secolo. Nel tardo impero fu usato per le cacce, mentre nel medioevo fu trasformato in una fortezza dalla famiglia Frangipane, nonchè usato come fonte di materiale di spoglio e quindi devastato irrimediabilmente: in seguito alla chiusura di molte cave, per supplire alla mancanza di marmo era uso comune in epoca medievale prelevarlo dai monumenti antichi; i fori tuttora visibili sulle murature derivano dalla spoliazione delle grappe metalliche che univano i blocchi di pietra. Il pontefice Benedetto XIV trasformò l'anfiteatro in luogo sacro in memoria del sangue qui versato dai martiri cristiani, e nel 1700 entrò a fare parte della Via Crucis secondo l'usanza tuttora in uso. I primi interventi effettivi di tutela e restauro risalgono al 1800, quando il Colosseo era ricoperto dalla vegetazione ed il fascino delle rovine romane attraeva numerosi turisti in visita in Italia per il gran tour. Venne anche portata alla luce la struttura sottostante l'arena, utilizzata in passato per ospitare i servizi necessari allo svolgimento dei giochi e fornita anche di montacarichi. Aperto tutti i giorni dalle 9 ad un'ora prima del tramonto.