PORTA PIA
Porta Pia è una delle porte nelle Mura aureliane di Roma. È stata costruita per ordine di papa Pio IV (da cui il nome) su disegno di Michelangelo tra il 1561 e il 1565 in sostituzione della Porta Nomentana, che si trovava a qualche centinaio di metri, verso il Castro Pretorio. I lavori furono eseguiti da Giacomo Del Duca. La facciata verso l’esterno della città fu terminata nel 1869 su progetto in stile neoclassico di Virginio Vespignani. La Porta conduce alla via Nomentana, e deve la sua fama a quanto accadde il 20 settembre 1870. Quella mattina il fuoco dell’artiglieria riuscì ad aprire una breccia nelle mura consentendo ai bersaglieri italiani di entrare in città segnando la fine dello Stato Pontificio. A destra della Porta (dall'esterno delle mura), a qualche decina di metri sul Corso d'Italia, si trova un monumento nel punto esatto in cui fu aperta la breccia; di fronte alla Porta, invece, al centro del piazzale di Porta Pia, si trova il Monumento al Bersagliere (eretto durante il fascismo). All'interno dei fabbricati che uniscono i due fornici della porta e che un tempo erano utilizzati per l’ufficio doganale si trova il Museo Storico dei Bersaglieri con la tomba monumentale di Enrico Toti. Il proseguimento della via Nomentana, all'interno della porta, prende il nome di via XX Settembre, un rettilineo che termina sul piazzale antistante il palazzo del Quirinale. La decorazione del lato della porta all’interno della città, realizzata da Michelangelo, ricorda una bacinella con un asciugamano intorno e un sapone al centro. La leggenda vuole che si tratti di uno scherzo dell’artista, che in tal modo voleva ricordare l’origine di papa Pio IV, un Medici che non apparteneva alla nota famiglia fiorentina, ma che pare discendesse da una famiglia di barbieri.