STADIO OLIMPICO
Lo Stadio Olimpico è il principale e più capiente impianto sportivo di Roma. Sorge all'interno del complesso sportivo del Foro Italico, nella parte settentrionale della città. La struttura, di proprietà del CONI, è destinata principalmente al calcio e all'atletica leggera, ma occasionalmente ospita concerti di musica leggera ed eventi di vario genere. Nel corso della sua storia ha subito 3 sostanziali metamorfosi: Nella sua prima forma lo stadio (all'epoca chiamato Stadio dei Cipressi) fu progettato e costruito nell'ambito del più ampio progetto della Città dello Sport chiamata Foro Mussolini (rinominata Foro Italico dopo la guerra). I lavori iniziarono nel 1928, a opera dell'architetto Luigi Walter Moretti e terminarono nel 1937. L'impianto ospitò manifestazioni ginnico-sportive, oltre che adunate fasciste, la più nota delle quali fu in occasione della visita di Adolf Hitler il 7 maggio 1938. Lo stadio si presentava pressappoco con la stessa forma che assunse in seguito, pur con le gradinate notevolmente più basse e corte, approssimativamente sullo stile del vicino Stadio dei Marmi. Fu iniziata la costruzione di un secondo anello di gradinate, ma i lavori si interruppero nel 1939. A dicembre del 1950 si aprì il cantiere per la ricostruzione dello Stadio Olimpico, progettato da Carlo Roccatelli e Annibale Vitellozzi, dalla capienza di circa 100.000 persone (da cui la denominazione Stadio dei Centomila, con la quale l'impianto fu chiamato prima del 1960), in vista della XVII Olimpiade. La struttura venne inaugurata il 17 maggio 1953 con la partita di calcio Italia - Ungheria. Durante le Olimpiadi del 1960 lo stadio fu la sede delle cerimonie di apertura e di chiusura, e delle competizioni di atletica leggera. In seguito ospitò varie edizioni dei campionati italiani di atletica leggera, i Mondiali di atletica leggera del 1987 e tuttora ospita annualmente il meeting del "Golden Gala". Dall'anno della sua inaugurazione ad oggi l'Olimpico ha inoltre ospitato le partite interne di A.S. Roma e S.S. Lazio, con una sola interruzione, nel 1989, dovuta ai lavori di ristrutturazione in vista dei Mondiali di calcio Italia 1990, che costrinse le squadre capitoline a giocare al vecchio stadio Flaminio. La principale caratteristica dello stadio fu la sua sorprendentemente bassa elevazione da terra, a dispetto della sua rilevante capienza. Questo risultato fu ottenuto grazie alla parziale sottoelevazione del terreno di gioco, sfruttando inoltre la forma naturale a conca del terreno attorno ad esso. Grazie a questi accorgimenti l'impianto si integrava perfettamente con l'ambiente circostante, offrendo un impatto visivo estremamente gradevole e contenuto. I seggolini furono inizialmente costruiti in legno, sostituiti in seguito da altri in pietra di colore verde chiaro. Non era presente una copertura delle gradinate, ad eccezione di una piccola struttura (aggiunta in seguito) che, oltre a coprire una piccola parte della Tribuna Monte Mario, ospitava i giornalisti per le Radiocronache e le sale stampa. L'unica critica mossa negli anni allo stadio fu l'eccessiva lontananza delle curve dal campo di gioco, che penalizzava notevolmente la visione delle partite di calcio. Per i Mondiali di calcio Italia 1990 l'Olimpico venne demolito interamente, ad eccezione della Tribuna Tevere, e ricostruito in cemento armato; le curve furono avvicinate al campo di nove metri. Le gradinate furono integralmente coperte da una tettoia bianca in stile arabo. Furono installati seggiolini in plastica azzurra e due nuovi maxischermi. Al termine dei lavori la capienza ufficiale fu di 82.922 spettatori, che ne fa il 14° stadio al mondo per numero di posti, il secondo in Italia dietro allo Stadio Meazza di Milano. I lavori di ristrutturazione, pur con il risultato di un impianto indubbiamente imponente e affascinante, non tennero conto dell'impatto ambientale che ha creato. L'innalzamento delle gradinate, oltre che la copertura stravolsero completamente i principi secondo i quali il precedente stadio venne pensato e costruito. L'Olimpico ospitò diverse partite dei campionati del mondo, tra cui la finale tra Germania Ovest e Argentina.